Guida completa alla bolletta di chiusura: ecco tutto ciò che devi sapere
La bolletta di chiusura è l’ultima fattura emessa dal fornitore alla fine del contratto di luce o gas. Serve a saldare i consumi finali e può includere un rimborso o un conguaglio. Viene inviata dopo una disdetta, voltura, cambio fornitore o disattivazione della fornitura.
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Table of Contents
Che cos'è la bolletta di chiusura?
La bolletta di chiusura è l’ultima fattura emessa dal fornitore di energia elettrica o gas alla fine del contratto. Serve a regolare in modo definitivo il rapporto economico tra cliente e fornitore, sulla base dei consumi rilevati fino alla data di cessazione.
Viene emessa in caso di disdetta, cambio fornitore, voltura, subentro o disattivazione della fornitura.
Il totale addebitato o accreditato dipende dal saldo finale dei consumi. Non prevede penali e può includere il rimborso del deposito cauzionale, se previsto dal contratto. Grazie ai contatori elettronici, le letture sono accurate e non basate su stime.
Cosa contiene una bolletta di chiusura?
La bolletta di chiusura riepiloga tutte le voci economiche relative alla fornitura fino alla cessazione del contratto. Ha lo scopo di determinare con precisione l'importo finale da saldare o da ricevere.
Nel dettaglio, una bolletta di chiusura include le seguenti voci principali:
- 🔌 Consumi effettivi: calcolati fino alla lettura di chiusura del contatore;
- 📉 Conguaglio finale: differenza tra quanto già fatturato e i consumi reali;
- 💶 Saldo complessivo: importo a debito o a credito del cliente;
- 🔄 Rimborso del deposito cauzionale: se previsto dal contratto;
- ⚙️ Oneri di sistema e costi di gestione: applicati fino alla chiusura;
- 📜 Dettaglio delle letture: iniziale e finale del contatore;
- 📅 Data di cessazione del contratto.
Come leggere la bolletta di chiusura?
Leggere attentamente la bolletta di chiusura ti permette di verificare la correttezza dei consumi e degli importi addebitati o accreditati. Ecco i passaggi principali da seguire:
- Verifica i dati dell’intestazione: controlla che l’utenza, il numero cliente e la data di cessazione siano corretti;
- Controlla la lettura di chiusura: deve essere coerente con la data di disattivazione del contratto e, se presente, con la tua autolettura;
- Analizza i consumi fatturati: confronta i kWh o Smc addebitati con i tuoi consumi abituali o storici;
- Esamina il conguaglio finale: verifica la presenza di eventuali ricalcoli e la loro correttezza;
- Controlla saldo e rimborsi: accertati se risulti a debito o credito e se viene restituito il deposito cauzionale.
Rimborso o conguaglio nella bolletta di chiusura
Se hai versato più del dovuto nel corso del contratto, il fornitore deve effettuare un rimborso dell’importo in eccesso. Al contrario, se risulta un saldo negativo, sarai tenuto a pagare la differenza.
Il pagamento o il rimborso avviene con le stesse modalità utilizzate per le bollette precedenti, salvo diversa comunicazione da parte del fornitore.
La bolletta di chiusura: quando viene emessa e quanto ci mette ad arrivare?
La bolletta di chiusura viene emessa una volta terminato il contratto di fornitura, a seguito di una disdetta, di un cambio fornitore, di una voltura o della disattivazione del contatore.
Il tempo effettivo di ricezione può variare in base a:
- Data della lettura di chiusura, soprattutto se effettuata manualmente;
- Tempi tecnici di elaborazione da parte del fornitore;
- Canale di invio selezionato, digitale o cartaceo.
Cosa fare in caso di errori o ritardi con la bolletta di chiusura?
Se la bolletta di chiusura presenta un errore — come consumi anomali, importi non corretti o dati sbagliati — o se non viene recapitata entro i termini previsti, è importante agire rapidamente.
Il primo passo è contattare il servizio clienti del fornitore, segnalando il problema e allegando eventuali prove, come un’autolettura, una foto del contatore o documentazione pregressa.
Se sono passate più di sei settimane dalla cessazione del contratto e la bolletta non è ancora stata emessa, si configura un ritardo e hai diritto a richiederne l’invio immediato.
Se il fornitore non risolve la segnalazione entro 40 giorni, puoi seguire questi passaggi:
- Presentare un reclamo formale per iscritto;
- Rivolgerti allo Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente di ARERA;
- Attivare una procedura di conciliazione gratuita tramite il portale ARERA.
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