Contatore Enel: come funziona e quanto costa installarlo?


Ultima modifica il 23 ottobre 2025 alle ore 15:27
Responsabile Infrastrutture IT Settore Energetico
Andrea Carriero è un esperto di infrastrutture IT e DevOps con oltre 6 anni di esperienza, attualmente Head of Infrastructure presso Papernest. Ha guidato progetti strategici per migliorare la scalabilità e l’efficienza dei sistemi a supporto dei servizi energetici digitali, contribuendo alla crescita operativa in un contesto di forte espansione nel settore energia.
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Il contatore Enel è il dispositivo che misura e registra i consumi di energia elettrica o gas nella tua abitazione. Grazie alla tecnologia elettronica, permette oggi la telelettura, il monitoraggio dei consumi e la gestione della potenza in modo semplice e autonomo.
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Installare un nuovo contatore Enel comporta un costo che può variare in base a diversi fattori tecnici e territoriali. In media, la spesa per un contatore elettrico si aggira intorno ai 450 €, mentre per un contatore del gas il costo può andare dai 480 € fino a oltre 900 €, a seconda della complessità dell’allacciamento.
Queste cifre includono il lavoro del distributore locale, incaricato da Enel per eseguire fisicamente l’installazione. I costi finali, indicati nel preventivo economico, si suddividono in tre componenti principali:
Oltre a questi, è necessario considerare anche le spese di attivazione richieste da Enel, che variano in base al tipo di contratto sottoscritto. L’intero processo, dal sopralluogo all’attivazione della fornitura, viene gestito da Enel in coordinamento con il distributore di zona.
Per richiedere l’installazione o la sostituzione di un contatore Enel, è necessario rivolgersi al proprio fornitore di energia, come Enel Energia, nel caso si aderisca al mercato libero, oppure al Servizio Elettrico Nazionale, se si è ancora nel regime di maggior tutela.
Non è il cliente a dover contattare direttamente il distributore (come e-Distribuzione), poiché sarà il fornitore a gestire la pratica e a inoltrare la richiesta al distributore locale, che si occuperà dell’intervento tecnico.
È possibile inviare la richiesta attraverso diversi canali ufficiali:
Ricorda che ARERA, cioè l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, mette a disposizione dei consumatori il portale Estrattore Pubblico, che consente di identificare l’impresa responsabile della distribuzione del gas naturale o dell’energia elettrica nella propria zona, insieme ai relativi contatti.
Dopo aver completato i lavori di installazione del contatore Enel, il passo successivo è procedere con la sua attivazione. Generalmente, durante la richiesta di installazione, il cliente sceglie anche il piano tariffario con cui ricevere l’energia.
Qual è il primo step per poter attivare un contatore con Enel?Per attivare un contatore Enel già installato, è necessario sottoscrivere un contratto di fornitura scegliendo tra le diverse offerte disponibili. L’attivazione segue un iter semplice e coincide con la normale procedura per l’avvio della fornitura di luce e gas.Per attivare il contatore e iniziare a ricevere energia da Enel, occorre:
Una volta completata questa procedura, e terminati i lavori tecnici, la fornitura verrà attivata in tempi brevi, consentendoti di utilizzare da subito l’energia elettrica o il gas presso l’immobile.
Richiedere l’installazione di due contatori nella stessa abitazione può essere necessario quando un immobile viene frazionato in più unità abitative, ciascuna con l’esigenza di gestire autonomamente i propri consumi energetici.
La normativa attuale, però, stabilisce che un secondo contatore all’interno dello stesso edificio non può essere destinato a un secondo uso domestico. Può invece essere attivato solo per “altri usi”, come ad esempio per le pertinenze dell’abitazione (garage, cantine o spazi tecnici). Non è quindi possibile associare a un singolo numero civico due contatori con uso domestico.
Il sub contatore rileva separatamente i consumi di ciascuna porzione dell’immobile, risultando particolarmente utile in caso di abitazioni frazionate. È inoltre una soluzione pratica anche per altri contesti, come:
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Con un nuovo contatore Enel, leggere i consumi è semplice e immediato. Questi dispositivi, progettati con un design intuitivo, rendono più facile anche la scelta della potenza e la consultazione delle informazioni sul display elettronico. Nei vecchi modelli meccanici, il consumo veniva calcolato attraverso i giri di un disco interno, mentre oggi tutto è visibile in modo digitale.
I contatori elettronici trasmettono i dati direttamente a Enel tramite telelettura, senza bisogno di interventi manuali. Sul display, oltre ai consumi, sono riportati simboli, sigle e codici che indicano lo stato del contatore e il funzionamento della fornitura. Ecco una guida per interpretarli correttamente.
Oltre a conoscere le modalità per registrare e comunicare l’autolettura del contatore Enel, è utile familiarizzare anche con i simboli e le sigle presenti sul dispositivo.
Per iniziare, vediamo quali sono le componenti principali del contatore, che comprendono:
Premendo più volte il pulsante di lettura, è possibile visualizzare diverse informazioni utili, tra cui:
Sul dispositivo sono inoltre riportati i codici identificativi dell’utenza: il codice POD per l’energia elettrica e il codice PDR per il gas naturale. Entrambi servono a identificare in modo univoco il punto di fornitura associato al contatore.
Il corretto funzionamento del dispositivo è segnalato dalla presenza del simbolo L1, visibile in basso a sinistra sul display. Se il simbolo è attivo, significa che il contatore funziona regolarmente. Al contrario, la comparsa di un triangolo con punto esclamativo rivolto verso il basso indica l’assenza di corrente elettrica nell’abitazione.
Un’altra componente fondamentale del contatore è rappresentata dalle spie luminose, spesso oggetto di dubbi da parte dei consumatori. Una delle domande più comuni riguarda il significato della luce rossa visibile sul dispositivo.
Ecco cosa indica la spia rossa sul contatore Enel:
In caso di luce rossa fissa, è consigliabile verificare se la corrente manca realmente in casa. Se, ad esempio, un elettrodomestico funziona normalmente ma la spia resta accesa, è opportuno contattare Enel o il distributore locale per richiedere una verifica tecnica del contatore.
Quando si gestisce la propria utenza elettrica, è normale avere dubbi o domande su aspetti specifici, come la potenza associata al contatore. Ma non solo: tra le questioni più comuni rientrano anche la comprensione di quando sia necessario richiedere un subentro o una voltura con Enel. In particolare, può essere utile informarsi anche sulla voltura per decesso, che si applica quando l’intestatario dell’utenza è venuto a mancare e il contratto deve essere trasferito a un erede o a un nuovo residente.
La potenza del contatore è espressa in kilowatt (kW) e indica il limite massimo di energia che l’impianto può assorbire. Questo valore è riportato anche in bolletta, solitamente nella prima o seconda pagina sotto la voce “Dati di fornitura”.
Se la potenza impegnata supera quella prevista dal contratto, il contatore interrompe automaticamente l’erogazione. In questi casi, è necessario riattivare l’interruttore e scollegare alcuni dispositivi per evitare nuovi sovraccarichi.
Quale potenza scegliere per la propria casa?Per un utilizzo domestico standard, la potenza più comune è pari a 3 kW. Tuttavia, se il fabbisogno energetico dell’abitazione è superiore, è possibile richiedere un aumento di potenza contattando Enel o accedendo all’Area Clienti online. Il costo dell’operazione varia in base al livello di potenza richiesto.
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Come procedere con un allaccio se nella tua abitazione è già presente un contatore Enel attivo o disattivato.
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