Bolletta luce seconda casa: guida costi e risparmio 2025
Hai una seconda casa e vuoi capire come gestire la bolletta della luce nel modo più conveniente? Scopri quali sono i costi fissi previsti per i non residenti e come evitarli con le offerte giuste. Questa guida 2025 ti aiuta a ottimizzare i costi energetici anche per un uso saltuario dell’abitazione.
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Table of Contents
- Bolletta luce seconda casa: cosa c'è da sapere?
- Oneri di sistema e costi fissi: cosa cambia nella seconda casa
- Prima casa vs seconda casa: differenze in bolletta
- Costi fissi della luce nella seconda casa
- Quanto si paga davvero? Esempi pratici di bolletta
- Come risparmiare sulla luce della seconda casa
- Le migliori offerte luce per la seconda casa nel 2025
Bolletta luce seconda casa: cosa c'è da sapere?
Attivare la luce in una seconda casa comporta costi fissi più alti rispetto all’abitazione principale, a causa della tariffa per non residenti. Anche con consumi minimi, si pagano oneri maggiori e non si accede a bonus. Per risparmiare, meglio scegliere offerte con costi contenuti, gestione online e senza vincoli, ideali per usi saltuari come weekend o vacanze.
Oneri di sistema e costi fissi: cosa cambia nella seconda casa
Chi attiva la luce in una seconda casa si trova a pagare oneri di sistema pieni e quote fisse più elevate rispetto a un’utenza residente. Si tratta di costi regolati, applicati indipendentemente dai consumi effettivi: questo significa che anche se la casa rimane vuota per lunghi periodi, la bolletta continua ad arrivare con importi rilevanti.
Oltre agli oneri di sistema, le seconde case prevedono una quota fissa per la gestione del contatore e una quota potenza più alta. Sommando queste voci, si possono superare facilmente i 100 euro all’anno solo di spese fisse.
Per questo motivo è importante conoscere in anticipo queste differenze e orientarsi verso tariffe studiate per consumi saltuari, che permettano di ridurre l’impatto economico quando la casa è poco utilizzata.
Prima casa vs seconda casa: differenze in bolletta
La principale differenza tra le bollette della luce della prima e della seconda casa riguarda le condizioni economiche applicate. Le seconde case, classificate come utenze non residenti, sono soggette a costi più alti e a meno agevolazioni rispetto alle abitazioni principali. In particolare:
Voce di spesa | Prima casa | Seconda casa |
---|---|---|
Oneri di sistema | Applicati in forma ridotta | Applicati per intero |
Quote fisse | Più contenute | Più elevate, soprattutto per la potenza impegnata |
Accisa sull’energia elettrica | Esente fino a 150 kWh/mese | Sempre applicata |
Bonus sociale luce | Disponibile con requisiti ISEE | Non disponibile |
Canone Rai | Addebitato automaticamente in bolletta | Non previsto in automatico |
Per ridurre l’impatto delle spese fisse, chi possiede una seconda casa dovrebbe orientarsi verso tariffe luce studiate per consumi saltuari, con costi contenuti, gestione digitale e attivazione flessibile. Una scelta consapevole permette di adeguare la spesa alle reali esigenze di utilizzo dell’immobile.
Quando una casa è considerata “seconda casa” Una casa è classificata come “seconda casa” quando non è l’abitazione principale del proprietario, ovvero non vi è stabilita la residenza anagrafica. Rientrano in questa categoria case vacanza, immobili affittati a terzi o semplicemente abitazioni usate saltuariamente.
Oltre alle differenze qualitative tra prima e seconda casa, è utile osservare anche un confronto pratico delle spese fisse annuali applicate alle due tipologie di utenza. La tabella seguente mette in evidenza l’impatto economico concreto di componenti come la quota potenza, gli oneri di sistema e le tasse, che risultano sensibilmente più alti nelle seconde case.
Voce | Prima casa (residente) | Seconda casa (non residente) |
---|---|---|
Quota fissa (trasporto e gestione contatore) | ~56 €/anno | ~125 €/anno |
Quota potenza (€/kW/anno) | ~23 €/kW (≈ 69 €/anno per 3 kW) | ~39 €/kW (≈ 117 €/anno per 3 kW) |
Oneri di sistema | ~44 €/anno | ~135 €/anno |
Accisa energia elettrica | Esente fino a 150 kWh/mese | ~0,022 €/kWh su tutti i consumi |
Canone Rai | 90 €/anno (addebito automatico in bolletta) | Non addebitato automaticamente |
Bonus sociale luce | Accessibile con ISEE < 9.530 € | Non disponibile |
Obblighi contrattuali e attivazione del contatore
Nel caso di una seconda casa mai utilizzata o rimasta inattiva per un lungo periodo, è fondamentale capire come funziona l’attivazione del contatore. Se l’immobile dispone già di un contatore ma la fornitura è cessata, bisognerà richiedere un subentro, ossia il riavvio della fornitura. Se invece l’abitazione non è mai stata collegata alla rete elettrica, si dovrà procedere con una prima attivazione, che comporta anche l’installazione del contatore da parte del distributore.
In entrambi i casi, è essenziale comunicare al fornitore che si tratta di un’utenza non residente, così da applicare correttamente la tariffa TD per seconde case. Durante la procedura, il cliente dovrà fornire:
- il codice POD dell’immobile (o la posizione catastale per la prima attivazione);
- un documento d’identità in corso di validità;
- il titolo di possesso o utilizzo dell’immobile (es. contratto di affitto o rogito);
- i dati catastali dell’unità abitativa.
L’attivazione della fornitura luce avviene generalmente entro 7 giorni lavorativi, mentre nel caso di prima attivazione, i tempi possono estendersi fino a 10 giorni lavorativi, a seconda dell’intervento tecnico richiesto. Fornire dati completi e corretti fin da subito aiuta ad evitare ritardi o rifiuti da parte del distributore.
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Costi fissi della luce nella seconda casa
I costi fissi rappresentano una voce importante nella bolletta luce della seconda casa, anche in caso di consumi minimi o nulli. Questi costi si suddividono in tre categorie principali:
1️⃣ Spesa per la potenza impegnata: si tratta di un costo legato ai kW contrattualmente richiesti, generalmente calcolato su base mensile. Nelle seconde case, dove l’uso è spesso limitato a weekend o vacanze, è consigliabile mantenere la potenza impegnata al minimo (3 kW) per ridurre l’incidenza di questa voce sulla bolletta.
2️⃣ Oneri di sistema per i non residenti: sono costi stabiliti da ARERA e destinati a finanziare attività di interesse generale per il sistema elettrico. Per le utenze domestiche non residenti, questi oneri sono più alti rispetto alle utenze principali, rendendo la bolletta più onerosa anche se si consuma poco.
3️⃣ Imposte e altri oneri fissi: comprendono l’IVA e l’accisa sull’energia elettrica, applicate anche in presenza di consumi bassi. Nelle seconde case non è prevista alcuna agevolazione fiscale, per cui anche questi importi vanno considerati attentamente nella scelta del fornitore.
Quanto si paga davvero? Esempi pratici di bolletta
Anche se la seconda casa viene utilizzata solo saltuariamente, la bolletta elettrica continua a generare costi fissi. Qui sotto trovi tre scenari tipici: un’abitazione lasciata vuota, un uso sporadico nei weekend e infine un utilizzo più regolare. In ogni caso, il costo finale dipende dalla combinazione tra quota fissa e quota energia.
Tipologia di utilizzo | Consumo effettivo (kWh/bimestre) | Energia fatturata (kWh) | Costo medio stimato (€/bimestre) |
---|---|---|---|
Nessun utilizzo (casa vuota) | 0 kWh | 0 kWh (solo costi fissi) | 40–60 € |
Consumo saltuario (weekend/vacanze) | 100–200 kWh | 100–200 kWh + costi fissi | 90–130 € |
Utilizzo frequente (quasi continuo) | 300–400 kWh | 300–400 kWh + costi fissi | 150–190 € |
💡 Consiglio: se la seconda casa è usata solo per pochi giorni all’anno, considera l’opzione di disattivare temporaneamente la fornitura per evitare costi fissi ricorrenti e riattivarla con un subentro quando necessario.
Come risparmiare sulla luce della seconda casa
Anche se la tua seconda casa viene usata solo per pochi giorni l’anno, può generare costi energetici importanti. Ecco alcuni consigli pratici per ridurre le spese in modo intelligente, senza rinunciare al comfort quando la utilizzi.
- Valuta una tariffa bioraria ⏰: se utilizzi la seconda casa nei weekend o durante le vacanze, una tariffa bioraria può farti risparmiare. Prevede prezzi più bassi nelle ore serali, notturne e nei giorni festivi rispetto alla monoraria, che ha un costo uniforme tutto il giorno.
- Scegli offerte per consumi occasionali 🏠: alcune compagnie propongono tariffe specifiche per chi consuma poca energia, con spese fisse ridotte e condizioni flessibili. Sono ideali per chi accende la luce solo saltuariamente.
- Disattiva temporaneamente il contatore 🔌: se non utilizzi la casa per lunghi periodi, puoi richiedere la disattivazione del contatore per evitare i costi fissi mensili. Quando torni, potrai riattivare la fornitura con un semplice subentro.
- Adatta la fornitura alle tue abitudini 📅: la strategia migliore dipende da quanto spesso vivi la tua seconda casa. Se l’uso è molto sporadico, conviene tagliare i costi alla radice limitando la spesa ai periodi effettivi di utilizzo.
Le migliori offerte luce per la seconda casa nel 2025
Nel 2025, diversi fornitori propongono offerte luce pensate per le seconde case, con costi fissi contenuti e condizioni vantaggiose per chi consuma poco o in fasce orarie specifiche. Le tariffe ideali per un uso non continuativo dell’abitazione puntano su flessibilità e risparmio. Di seguito trovi le 3 migliori offerte luce per seconde case, selezionate per il loro rapporto qualità-prezzo e adattabilità a consumi saltuari.
Fornitore | Nome offerta | Tipo tariffa | Prezzo energia | Costi fissi | Ideale per |
---|---|---|---|---|---|
Enel Energia | Semplice Bioraria | Bioraria | 0,22 €/kWh (F2-F3) | Medio | Uso nei weekend o serale |
Pulsee | ZeroVivi | Monoraria | 0,26 €/kWh | Basso | Consumatori saltuari |
Illumia | Easy Casa | Variabile | PUN + 0,015 €/kWh | Basso | Case poco abitate |
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Posso intestare le bollette senza residenza?
Sì, puoi intestare le bollette anche senza avere la residenza nell’immobile. In questo caso, il contratto sarà attivato come utenza domestica non residente, una categoria perfettamente legale e prevista da tutti i fornitori.
È conveniente cambiare fornitore ogni anno?
Sì, cambiare fornitore ogni anno può essere conveniente, soprattutto nel mercato libero dove le offerte cambiano spesso.
Cosa cambia tra domestico residente e non residente?
Un’utenza residente ha costi fissi ridotti, accesso al bonus sociale e addebito del canone Rai.
Una non residente paga più oneri fissi, non ha agevolazioni né canone Rai in bolletta.
La differenza dipende dalla residenza anagrafica dell’intestatario.