Il Recovery Plan è una grande occasione per risolvere i problemi strutturali e gestionali della rete idrica, che frenano la crescita del Sud Italia. Per Recovery and resiliency plans (Pnnr), si intendono i piani che i vari Paesi devono sottoporre a Bruxelles per illustrare come verranno spesi i soldi in arrivo dall’Unione Europea.

Si tratta di un elemento che ha centrato in pieno le problematiche legate al tema dell’acqua in Italia, di cui ti parleremo in questo articolo.

Superare il divario della rete idrica – Water Service Divide

ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, ha coniato il termine Water Service Divide. L’Europa vuole ripartire dopo la pandemia, e le risorse che arrivano da Next Generation EU sono fondamentali al fine di migliorare l’efficienza dell’utilizzo della risorsa acqua.

Questo perché rappresentano una occasione per ridurre il divario nell’erogazione dei servizi idrici fra le aree sviluppate del Centro-Nord e quelle più arretrate del Mezzogiorno.

Ma non sono gli unici finanziamenti che arrivano. In parte con le risorse europee di Next Generation EU, in parte con gli spazi di bilancio ma non solo. Infatti, esistono più programmi pluriennali che aiutano i paesi EU a reggere l’emergenza, e che contribuiscono a progettare e costruire il rilancio dello sviluppo.

Transizione Green

Nell’ambito della missione italiana per la transizione green all’interno del Piano Nazionale di Resilienza, ci sarà un cluster dedicato alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse idriche.

Quali sono gli obiettivi del Recovery Plan?

Il Recovery Plan, parte da un tema che tocca un tasto dolente per il Meridione, quello del ritardo dei servizi della rete idrica nel rispondere alle esigenze dei cittadini.

Per esempio, le perdite delle reti degli acquedotti, le interruzioni di servizio della fornitura di acqua, il problema dei depuratori, fondamentale per salvaguardare i nostri mari, e tanti altri temi collegati che ruotano intorno all’acqua al Sud.

In generale gli obiettivi del Recovery Plan sono 4:

  1. Sicurezza e resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico primario, per gli usi civili, agricoli, industriale ed ambientali, nel rispetto della qualità ambientale.
  2. Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione idrica e la loro trasformazione in smart network, che consentano il controllo della loro efficienza in tempo reale.
  3. Completamento e gestione delle reti fognarie con tecniche analoghe alle reti idriche e realizzazione degli impianti di depurazione. Questi, dovranno diventare anche “fabbriche verdi” con il recupero energetico e la produzione di acqua per uso agricoltura, industriale ed ambientale.
  4. Cofinanziamento degli interventi proposti tramite tariffe e altre risorse finanziare, per incrementare l’effetto leva delle risorse NG-EU.

Monitoraggio della rete idrica – caso studio

Per migliorare il funzionamento della rete idrica è fondamentale dotarsi di uno strumento di gestione delle perdite idriche. Questo si basa su:

  • controllo attivo delle perdite
  • gestione della pressione
  • velocità degli interventi di riparazione
  • piani di manutenzione programmata

Un sistema di monitoraggio smart, può offrire un notevole supporto alla gestione degli elementi sopracitati, facilitando anche la realizzazione di distretti idrici.

Questo è il caso di Piave Servizi S.r.L che ha utilizzato la tecnologia Midomet Pressure e MidoMet Special. Si tratta di strumenti caratterizzati da lunga autonomia, versatilità ed adatti all’installazione anche in ambienti ostili.

Se vuoi approfondire questo caso o conoscere i sistemi di monitoraggio smart, clicca qui.

 

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