Forse vi state chiedendo perchè il condominio è un’ azienda relazionale?

Anzitutto bisogna dire che il condominio è un azienda, costituita da un insieme di procedure operative coordinate (Distribuzione della posta, manutenzione della caldaia, predisposizione del rendiconto consuntivo, pagamento delle fatture, sostituzione lampadine bruciate, etc…etc…), che sono organizzate dalle comunità residenziali per tre fini destinati a durare nel tempo:

Mantenere e, se possibile, aumentare il valore dei beni e dei servizi comuni;

Promuovere un ambiente solidale, cordiale, vivibile e a misura d’ uomo;

Controllare i professionisti, i tecnici, i fornitori e i dipendenti assunti, pagati in quanto necessari per perseguire i fini elencati ai punti 1) e 2).

L’ amministratore dovrebbe essere a servizio dell’ organizzazione del condominio, e la dovrebbe supportare con la propria professionalità.

Infatti amministrare significa gestire, governare, applicare le leggi o sovrintendere alla loro applicazione, disciplinare.

Deriva dal latino administrare, gestire, eseguire, realizzare, servire.

Tutto questo? SI, e anche molto di più.

Farlo bene, continuamente e migliorare, oltre a trovare le strategie giuste, tenersi aggiornati sul mercato, organizzare riunioni informative e motivanti, curare le pubbliche relazioni, e…

Ma chi aggiorna, motiva, forma, gestisce, fa rispettare le regole all’amministratore?

Nessuno. Ecco perchè sono così rari!!!!

…. ma torniamo al punto senza divagare.

Un azienda si basa su relazioni coordinate verso obiettivi comuni.

Ma senza un’ organizzazione basata sul controllo interno, questi obiettivi comuni non si potranno mai realizzare, e tutto si baserà soltanto sulla buona volontà, la preparazione, e l’ onestà di chi si ritroverà a prendere le decisioni.

A questo punto qualcuno potrebbe chiedermi: Potresti spiegarmi il tutto in maniera più semplice?

Certamente!

In un condominio una donna ebbe la sorpresa di trovare sulla soglia di casa un amministratore condominiale piuttosto ben vestito che le chiese qualcosa da mangiare.

“Mi dispiace”, ella rispose, “al momento non ho in casa niente”.

“Non si preoccupi”, replicò lo sconosciuto amabilmente. “Ho nella bisaccia un sasso per minestra; se mi darete il permesso di metterlo in una pentola di acqua bollente, preparerò la zuppa più deliziosa del mondo. Mi occorre una pentola molto grande, per favore”.

La donna era incuriosita. Mise la pentola sul fuoco e andò a confidare il segreto del sasso per minestra a una vicina di casa.

Quando l’acqua cominciò a bollire, c’ erano tutti i condomini, accorsi a vedere lo straniero e il suo sasso.

A proposito del “governo della casa”, una donna ebbe la sorpresa di trovare sulla soglia del condominio un amministratore piuttosto ben vestito, il quale le chiese qualcosa da mangiare.

“Mi dispiace”, ella rispose, “al momento non ho in casa niente”.

“Non si preoccupi”, replicò lo sconosciuto amabilmente. “Ho nella bisaccia un sasso per minestra; se mi darete il permesso di metterlo in una pentola di acqua bollente, preparerò la zuppa più deliziosa del mondo. Mi occorre una pentola molto grande, per favore”.

La donna era incuriosita. Mise la pentola sul fuoco e andò a confidare il segreto del sasso per minestra a una vicina di casa.

Quando l’ acqua cominciò a bollire, c’ erano tutti i condomini, accorsi a vedere lo straniero e il suo sasso.

Il sasso nella minestra – Governo della casa

Egli depose il sasso nell’ acqua, poi ne assaggiò un cucchiaino ed esclamò con aria beata: “Ah, che delizia! Mancano solo delle patate”.

“Io ho delle patate in cucina”, esclamò una consigliera di condominio.

Pochi minuti dopo era di ritorno con una grande quantità di patate tagliate a fette, che furono gettate nel pentolone.

Allora lo straniero assaggiò di nuovo il brodo.

“Eccellente”, gridò. Poi però aggiunse con aria malinconica: “Se solo avessimo un po’ di carne, diventerebbe uno squisito stufato”.

Un’ altra consigliera di condominio corse a casa per andare a prendere della carne, che l’ uomo accettò con garbo e gettò nella pentola.

Al nuovo assaggio, egli alzò gli occhi al cielo e disse: “Ah, manca solo un po’ di verdura e poi sarebbe perfetto, veramente perfetto!”

Una delle vicine corse a casa e tornò con un cesto pieno di carote e cipolle.

Dopo avere messo anche queste nella zuppa, lo straniero assaggiò di nuovo il miscuglio e dichiarò in tono imperioso: “Sale e salsa”. “Eccoli”, disse la padrona di casa. Poi un altro ordine: “Scodelle per tutti”.

Il primo vero pasto in comune

I condomini corsero a casa a prendere le scodelle. Qualcuno portò anche pane e frutta.

Poi si sedettero tutti a tavola, mentre lo straniero distribuiva grosse porzioni della sua incredibile zuppa. Tutti provavano una strana felicità, ridevano, chiacchieravano e gustavano il loro primo vero pasto in comune.

In mezzo all’ allegria generale, l’ amministratore di condominio scivolò fuori silenziosamente, lasciando il sasso miracoloso affinchè i residenti potessero usarlo tutte le volte che volevano per preparare la minestra più buona del mondo.

Commenti

bright star bright star bright star bright star grey star

En savoir plus sur notre politique de contrôle, traitement et publication des avis