Le nostre abitazioni sono dei microclimi che interagiscono con l’ambiente esterno e ne vengono influenzate. Per tal motivo, per mantenere un ambiente vivibile durante gli inverni particolarmente freddi e le afose estati, è necessario avere edifici che siano coibentati e isolati termicamente. L’isolamento acustico comprende l’insieme delle opere fondamentali a proteggersi dal rumore o limitarne la sua diffusione nell’ambiente. Un buon isolamento acustico permette di avere case calde d’inverno e fresche d’estate, risparmiando sulle bollette energetiche e sui consumi.

Investire in tal modo sulla propria abitazione consente di non provocare alcun danno all’ambiente, grazie anche all’uso di materiali dal basso impatto ecologico, facilmente smaltibili e incapaci di lasciare scorie dannose per l’atmosfera. Le tecnologie in questo ambito hanno fatto enormi progressi, motivo per cui è sempre più facile rendere la propria casa isolata termicamente.

Come sperimentato durante il lockdown, il comfort acustico ha sempre più un impatto sulle nostre vite e abitazioni, sia all’interno della casa che tra un appartamento e l’altro. Andiamo ora ad indagare che impatto stanno avendo i nuovi limiti acustici richiesti per le nuove abitazioni e per le ristrutturazioni:

Nuovi limiti acustici

In merito ai limiti acustici per garantire uno stato di comfort in ogni edifici, vi sono vari documenti che impongono valori minimi da rispettare. I limiti di legge per l’acustica edilizia sono definiti dal ben noto DPCM 5-12-1997, e varie circolari ministeriali indicano che è necessario rispettare le prescrizioni del decreto anche in caso di riqualificazione. A queste ultime si aggiungono le indicazioni riportate in specifiche leggi regionali e in molti regolamenti edilizi comunali. Inoltre, il recente Decreto 11 gennaio 2017 sui Criteri ambientali minimi (CAM) individua nuovi obblighi anche per le gare d’appalto per la ristrutturazione o manutenzione di edifici pubblici.

Ad oggi i nuovi limiti acustici da rispettare si rivelano essere un argomento scottante, in quanto per le nuove abitazioni il problema non sussiste, ma per le ristrutturazioni, la questione cambia. Andiamo ad indagare il problema più nello specifico:

Limiti acustici nelle ristrutturazioni

Quando si affronta un intervento di ristrutturazione è opportuno considerare la possibilità di migliorare le prestazioni di isolamento acustico dell’immobile. A prescindere dall’esistenza o meno di limiti di legge, un incremento dei requisiti acustici passivi comporta migliore comfort abitativo e un aumento del valore commerciale dell’edificio. Quali sistemi si possono utilizzare per riqualificare acusticamente gli edifici esistenti? Esistono varie soluzioni tecnologiche e la scelta del prodotto più adatto dipende da diversi fattori:

Primariamente, bisogna considerare che la presenza di elementi acusticamente deboli può ridurre drasticamente l’efficacia di alcuni interventi. È bene considerare anche la necessità di incrementare l’isolamento acustico rispetto ai rumori esterni. Se si interviene solo sulle pareti, trascurando serramenti caratterizzati da prestazioni scadenti, l’intervento può risultare poco utile o persino nullo dal punto di vista acustico. Allo stesso modo, un intervento di fonoisolamento su una parete divisoria tra unità immobiliari finisce per essere poco efficace se le pignatte del solaio in laterocemento mettono in comunicazione ambiente emittente e ricevente.

Al fine di ottenere i risultati prefissati occorre effettuare uno studio preventivo sulla natura del rumore da trattare. Primariamente, è fondamentale studiare e analizzare la fonte del rumore, nonché il primo nemico dell’isolamento acustico, allo scopo di adottare le giuste strategie e soluzioni per risolvere le problematiche che danno modo di ottenere risultati palpabili e verificabili.

Per ulteriori informazioni riguardo, consultare il seguente sito.

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